È stata recentemente pubblicata la norma ISO/PAS 45005 con le Linee Guida in materia di sicurezza sul lavoro e Covid-19 "General guidelines for safe working during the COVID-19 pandemic". Lo standard, sviluppato nella struttura PAS Publicly Available Specification, è stato elaborato per far fronte all’emergenza conseguente alla diffusione del virus Sars-Cov2, anche alla luce delle difficoltà riscontrate dai datori di lavoro nell’affrontare i rischi connessi alla pandemia in atto. Tra le altre indicazioni di carattere generale finalizzate a favorire una gestione efficace dei rischi derivanti dal COVID-19 si richiede all’impresa di impegnarsi nel segnalare e gestire i casi sospetti e confermati di COVID-19, garantendo la riservatezza delle informazioni sanitarie personali e di garantire la disponibilità di risorse adeguate mettendo a disposizione dei lavoratori in modo tempestivo ed efficace strumenti di protezione. Da ultimo si segnala che le organizzazioni che applicano già la ISO 45001 possono utilizzare questo documento per integrare il loro sistema di gestione per la salute e sicurezza sul luogo di lavoro, grazie ad un approccio sistemico che facilita il coordinamento delle risorse e gli sforzi messi in campo per la gestione di COVID-19.
Si pensi all’esigenza di proseguire nell’attività imprenditoriale, di non chiudere imprese e stabilimenti ma - al contempo - di garantire ai lavoratori tutela in un contesto in continua evoluzione e dinnanzi ad una situazione mai vissuta in precedenza.
Considerando di fondamentale importanza fornire alle società delle linee guida per aiutarle a gestire i rischi derivanti dalla diffusione del virus il comitato tecnico ISO/TC 283 ha pubblicato la norma ISO/PAS 45005: Gestione della salute e sicurezza sul lavoro - Linee guida generali per lavorare in sicurezza durante la pandemia COVID-19, sviluppata da esperti di 26 paesi in soli tre mesi.
Si tratta di una risposta alla pandemia e all'aumento del rischio per la salute, la sicurezza e il benessere delle persone in tutti gli ambienti, compresi i luoghi di lavoro atteso che fornisce misure di carattere generale finalizzate a gestire i rischi derivanti dalla diffusione del virus e a proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori specificando che “i lavoratori non devono essere obbligati a lavorare se queste misure non sono state attuate”.
Il testo raccoglie le migliori pratiche internazionali emerse in questi mesi.
Nell’ambito delle linee guida si chiarisce che le raccomandazioni ivi contenute sono adatte alle organizzazioni a prescindere dalle dimensioni, dalla complessità della struttura, dal settore in cui l’impresa opera, dal fatto che la stessa riprenda l’attività dopo un periodo di chiusura o che sia stata operativa durante la pandemia e che le stesse possono riguardare qualsiasi tipo di lavoratore.
Ed infatti, le linee guida forniscono indicazioni relative ai dipendenti, ai fornitori esterni, agli appaltatori, ai lavoratori autonomi, ai lavoratori interinali, considerando anche particolari categorie come i soggetti diversamente abili o i più anziani.
Lo scopo è quello di consentire all’impresa di:
a) intraprendere azioni efficaci per proteggere i lavoratori e altre parti interessate dai rischi connessi al COVID-19;
b) dimostrare che l’impresa sta affrontando i rischi connessi al COVID-19 utilizzando un approccio sistematico;
c) mettere in atto un quadro che consenta un adattamento efficace e tempestivo alla situazione in evoluzione.
Le imprese che utilizzano la ISO 45001 devono progettare l’attività seguendo delle fasi che vanno dalla pianificazione, alla fase operativa, a quella del controllo e della risoluzione di eventuali profili problematici.
Tra le indicazioni di carattere generale e preventivo di maggiore rilevanza si evidenzia che all’interno delle linee guida si richiede all’impresa, prima di valutare i rischi legati alla COVID-19, di considerare le specifiche questioni esterne e interne che possono influenzare la salute e la sicurezza dei lavoratori e come queste questioni sono influenzate dalla pandemia.
L’impresa nella pianificazione della prevenzione in azienda deve considerare fattori come le circostanze locali o regionali, la disponibilità di servizi clinici, test, trattamenti e vaccini, la disponibilità di forniture per la salute e la sicurezza e di altro tipo (ad esempio, DPI, maschere, disinfettante per le mani, termometri, materiali per la pulizia e la disinfezione), il modo in cui i lavoratori si spostano da e verso il lavoro.
Viene richiesto di valutare anche la condizione personale del singolo lavoratore attraverso indici quali l'accesso dei lavoratori all'assistenza all'infanzia e alla scuola per i loro figli, le situazioni domestiche dei lavoratori (per esempio se vivono con qualcuno che è considerato a più alto rischio di contrarre il COVID-19 o di contrarre gravi malattie da COVID-19), l’idoneità dell’abitazione per effettuare il lavoro da remoto.
Ma le scelte in ottica preventiva devono sottostare anche a fattori interni all’azienda come le dimensioni della stessa, il numero di stanze e postazioni, il tipo di attività svolta.
Quanto alla pianificazione generale le linee guida chiariscono innanzitutto che non è possibile eliminare completamente i rischi legati alla diffusione del COVID-19 ma che, ciononostante, la pianificazione deve identificare e dare priorità ai rischi per i lavoratori al fine di ridurli ad esempio limitando le interazioni tra lavoratori o identificando le attività che possono essere svolte da casa o nel rispetto della distanza fisica sul luogo di lavoro.
La ISO/PAS 45005 considera infatti la possibilità di lavoro presso l’impresa, da casa, le attività svolte presso terzi o i luoghi di lavoro mobili.
In generale, lo scopo del documento potrebbe essere riassunto nella possibilità per le organizzazioni di:
• rimanere produttive continuando a tutelare lavoratori e terzi;
• identificare tra gli strumenti applicabili quelli più adatti alle stesse;
• monitorare i rischi e aggiornare le misure di tutela;
• poter dimostrare che l’impresa ha affrontato e affronta i rischi identificati e legati alla pandemia.