Parte 2 Canali di segnalazione La recente pubblicazione delle Linee Guida ANAC e delle Linee Guida di Confindustria di cui l’Osservatorio si è occupato, impongono riflessioni alle Società sulla tematica del Whistleblowing. Quanto agli strumenti per effettuare le segnalazioni uno di essi deve utilizzare modalità informatiche. Si tratta di “piattaforme informatiche anche gestite da terze parti indipendenti e specializzate, oltre che con l’attivazione di caselle di posta elettronica dedicate” .
Il presente contributo mira a fornire spunti operativi con cui confrontarsi in relazione ai canali di segnalazione già attivati dalle imprese.
Il punto di partenza è la legge n. 179 del 2017 recante "Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato" che ha inserito alcune nuove previsioni nell’ambito dell’articolo 6 del decreto 231.
Si invitano inoltre le società ad effettuare idonee scelte relativamente a “modalità di conservazione dei dati (fisico, logico, ibrido); politiche di tutela della riservatezza attraverso strumenti informatici (disaccoppiamento dei dati del segnalante rispetto alle informazioni relative alla segnalazione, crittografia dei dati e dei documenti allegati); politiche di accesso ai dati (funzionari abilitati all’accesso, amministratori del sistema informatico); politiche di sicurezza (ad es. modifica periodica delle password); tempo di conservazione (durata di conservazione di dati e documenti)”.
Inoltre le Linee Guida di Confindustria prevedono che il sistema disciplinare dell’azienda indichi espressamente le misure sanzionatorie da applicare ai casi sia di violazione degli obblighi di riservatezza e del divieto degli atti ritorsivi o discriminatori, sia di segnalazioni infondate effettuate con dolo o colpa grave.