Il Position Paper dell’ENPE e la Proposta di Direttiva Europea in materia di anticorruzione

8 Maggio 2023

La lotta alla corruzione sta diventando sempre più un tema comunitario oltre che nazionale, e tale affermazione è supportata da due rilevanti accadimenti degli ultimi mesi, ovvero la costituzione della Rete Europea delle Autorità per l’Etica Pubblica e la progettazione da parte della Commissione Europea di un “pacchetto” anticorruzione.

Il 10 novembre 2022 è stato firmato a Zagabria lo Statuto della Rete Europea delle Autorità per l’Etica Pubblica (“European Network for Pubblic Ethics” e “ENPE”), la quale era stata costituita nel giugno 2022 a Parigi.

La Rete Europea delle Autorità per l’Etica Pubblica è costituita dalle seguenti Autorità Nazionali dedite al mantenimento e alla promozione dell’integrità pubblica di Paesi facenti parte dell’Unione Europea:

  1. Federal Anti-Corruption Bureau dell’Austria;
  2. Federal Commission of Deontology del Belgio;
  3. Conflict of interest Decision-Making Commission della Croazia;
  4. Conflict of Interest and Anti-Corruption Department of the Ministry of Justice della Repubblica Ceca;
  5. Hig Authority for Transparency in Pubblic Life della Francia;
  6. National Anticorruption Authority dell’Italia;
  7. Chief Official Ethics Commission della Lithuania;
  8. Commissioner for Standards in Public Life di Malta;
  9. Office of Conflicts of interest of the Ministry of Finance and Public Service della Spagna;
  10. National Integrity Agency della Romania;
  11. Commission for Prevention of Corruption della Slovenia.

L’obiettivo principale che l’ENPE si è prefissato sin dalla sua costituzione è quello di sollecitare l’armonizzazione delle normative nazionali in materia di anticorruzione, al fine di individuare dei principi comuni tali da rendere effettiva ed efficacie la lotta alla corruzione.

A tal proposito l’ENPE ad aprile 2023 ha pubblicato un Position Paper sul pacchetto anticorruzione dell’Unione Europea mediante il quale chiede ala Commissione Europea di inserire all’interno della direttiva europea in materia di anticorruzione anche e soprattutto degli standard comuni di prevenzione della corruzione sia pubblica che privata:

  • Individuando una definizione comune di conflitto di interessi;
  • Armonizzando le legislazioni nazionali in materia di obblighi dichiarativi sulle situazioni reddituali e patrimoniali;
  • Migliorando la regolamentazione relativa al passaggio dei lavoratori dal settore pubblico e quello privato e viceversa (c.d. pantouflage).  

La Commissione Europea ha dal canto proprio pubblicato in data 3 maggio 2023 “Proposta di direttiva del parlamento europeo e del consiglio relativa alla lotta contro la corruzione, che sostituisce la decisione quadro 2003/568/GAI del Consiglio e la convenzione relativa alla lotta contro la corruzione nella quale sono coinvolti funzionari delle Comunità europee o degli Stati membri dell'Unione europea e che modifica la direttiva (UE) 2017/1371 del Parlamento europeo e del Consiglio”.

Tale proposta prevede l’istituzione all’interno di ogni Stato Membro di un’apposita autorità la quale avrà il compito di vigilare sull’integrità di tutti gli operatori economici applicando standard comuni a tutti gli Stati Membri. Di conseguenza ogni stato dovrà armonizzare la propria legislazione nazionale in materia di lotta alla corruzione agli standard e ai principi comuni che verranno individuati dal Parlamento Europeo con l’emanazione della Direttiva in materia di lotta alla corruzione.

Tuttavia le novità più rilevati attengono alla sanzionabilità dei fenomeni corruttivi. La proposta della Commissione Europea infatti amplia la definizione di corruzione andando a ricomprendervi l'appropriazione indebita, il traffico d'influenze, l'abuso di funzione, l'ostruzione alla giustizia, l'arricchimento illecito e il tentativo di corruzione. Parallelamente la Commissione Europea mira ad innalzare le cornici edittali previste per tali condotte illecite e il termine di prescrizione, portando di conseguenza alla luce il grande disvalore sociale di tali condotte. Infine la Commissione Europea richiede l’armonizzazione da parte degli Stati membri in relazione alle circostanze aggravanti e attenuanti prevendendo in particolare l’aggravio della sanzione nel caso in cui la condotta illecita venga posta in essere da un alto funzionario pubblico o a favore di un Paese Terzo.

È evidente che la Proposta di Direttiva Europea presentata dalla Commissione Europea recepisce le indicazioni fornite dall’ENPE all’interno del proprio Position Paper, e d’altronde non potrebbe essere altrimenti. Il fenomeno corruttivo ha negli anni assunto sempre di più un carattere transnazionale, e ciò ha evidenziato la necessità di definire dei principi guida che siano comuni tra tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea, con la speranza che le varie legislazioni nazionali si adeguino ad essi in tempi celeri.

Di seguito si forniscono il “Position Paper dell’European Network for Public Ethics sul pacchetto anticorruzione dell’Unione Europea” e la “Proposta di direttiva del parlamento europeo e del consiglio relativa alla lotta contro la corruzione

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