La Corte di Cassazione, con sentenza n. 47900 del 30 novembre 2023, si è pronunciata sul tema del concorso dei revisori dei conti nel reato di bancarotta societaria previsto dall'art. 223 co. 2 n. 1 l. fall. In particolare, i giudici non hanno ritenuto integrata la responsabilità penale di questi ultimi, sulla scia dell'orientamento dottrinale che esclude la sussistenza in capo ai revisori di un dovere e potere di gestione e controllo dell'andamento societario, che resta invece in capo all'organo amministrativo e all'organo interno di controllo. La Cassazione ritiene quindi che non possa ravvisarsi in capo ai revisori un'ipotesi di concorso nel reato mediante omissione, in quanto non viene individuato da parte del legislatore un dovere giuridico di impedire la realizzazione da parte di altri di tali situazioni di dissesto societario. Ciò non esclude tuttavia un'ipotesi di concorso esterno nei fatti di bancarotta. La legge fallimentare, infatti, non includendo il revisore dei conti tra i soggetti che possono realizzare tali condotte illecite, non esclude un inquadramento come possibile concorrente esterno del reato, ma tale concorso si dovrà estrinsecare nelle normali forme commissive, sia morali che materiali, previste dall'art. 110 c.p. e non nella mera omissione di un comportamento dovuto e imposto dalla legge. Il contributo è stato realizzato per la Newsletter Norme & Tributi del mese di gennaio 2024 di AHK Italien dal Dipartimento Diritto Penale dell’Economia e dell’Impresa di Morri Rossetti. La Newsletter Norme & Tributi di AHK Italien relativa al mese di gennaio 2024 è disponibile qui.